Dubuffet, un rivoluzionario a Venezia

Nicoletta Barberini Mengoli, Il Resto del Carlino, Maggio 7, 2019
INAUGURA A PALAZZO FRANCHETTI LA MOSTRA DEDICATA ALL'IDEATORE DELL'ART BRUT

PITTURA e scultura come risultato di un'espressività estranea alla cultura dominante nel '900; ne consegue un'arte libera, sciolta dai vincoli tradizionali che s'incarna perfettamente con la forza intensa di Jean Dubuffet (Le Havre, 1901 - Paris, 1985), il primo ad introdurre il concetto di Art Brut, ponendo l'accento sull'aspetto genuino delle manifestazioni artistiche spontanee ed in particolare assumendo come elemento basilare per le sue opere l'uso di nuovi materiali come gesso, ghiaia e catrame al posto di quelli tradizionali. I pezzi, forti di sperimentazioni e ricerche, attraversano le avanguardie e il dopoguerra, 

I suoi lavori (le quotazioni vanno dal 500 mila a 12 milioni di euro) sono icone note e apprezzate in tutto il mondo e, dal 10 maggio, possono essere ammirate a Palazzo Franchetti, a Venezia, nella mostra Jean Dubuffet a Venezia curata da Sophie Webel e da Frédéric Jaeger. L'esposizione vuole anche ricordare l'importanza di altre due celebri mostre che, proprio nella città lagunare, segnarono il percorso dell'artista.: a Palazzo Grassi nel 1964 e al padiglione francese della Biennale nel 1984. Questa rassegna presenta i tre cicli più importanti di Dubuffet, dalla serie Célébration du sol, in cui l'artista approfondisce negli anni '50 le ricerche sugli effetti della materia e a cui appartengono le Matériologies e le Texturologies, al ciclo L'Hoiurloupe, vero nucleo centrale della sua ricerca, sino alla serie Mires, on dipinti con fluide pennellate dai colori vibranti che chiude gli anni '80 e la vita dell'artista. 

 

Dotto Franco Calarota, quale ruolo ha in questa mostra? 

<< In qualità di presidente di ACP, società che ha in gestione Palazzo Franchetti, prestigiosa location quattrocentesca con affaccio sul Canal Grande, ho organizzato questa mostra-evento assieme ai miei collaboratori, coi quali abbiamo deciso un programma di esposizioni che abbiano un rapporto con Venezia>>:

 

Perché la scelta di Palazzo Franchetti?

<< È un palazzo nel centro di Venezia, ai piedi del ponte dell'Accademia, con saloni al piano nobile perfetti per questa nuova realtà espositiva, che si inserisce nel panorama culturale di Venezia a fianco alle altre importanti Istituzioni museali come Palazzo Grassi, Museo Correr e Guggenheim, Fondazione Cini. Nei prossimi anni in questo Palazzo cureremo mostre con un taglio sempre diverse, che permettono una riflessione particolare al visitatore >>.

 

È una mostra solo a fini culturali e non di vendita?

<Certamente. Promuoviamo solamente eventi culturali e non commerciali>.

 

Perchè cominciare con Dubuffet? 

<<È uno dei grandi protagonisti del '900, un rivoluzionario che fa della sperimentazione il suo tratto distintivo, La sua arte continua a porre interrogativi e si dimostra attuale anche nella nostra contemporaneità. Con il magistrale ciclo L'Hourloupe, Dubuffet rimette in questione la nostra percezione del mondo e ricrea un universo parallelo. Con la serie Mires rivela la "prodigiosa giovinezza e libertà di un artista di 83 anni", come scrivono i curatori nel catalogo edito da Five Continents Editions>>. 

 

Da dove provengono le opere?

<Le cento opere in mostra vengono dalla Fondation Dubuffet, coinvolta nella curatela, dalla Gandur Foundations di Genova, dal Bailer di Basilea, dalla Guggenheim di Venezia e da collezioni private>. 

 

L'ultima parte della rassegna consta di una selezione...

<Di disegni, schizzi e documenti che testimoniano le mostre del '64 e dell'84, accompagnate da fotografie, lettere ed articoli>. 

 

Prossima mostra? 

<Morandi e Rothko>.