Beyti Beytak, My Home is Your Home, La mia casa è la tua casa esplora i significati dell’ospitalità nell’architettura, nell’urbanistica e nei progetti paesaggistici della regione del Medio Oriente, dell’Asia meridionale e del Nord Africa. Gli esempi, selezionati da trenta architetti, coprono un periodo che va dalla metà del XX secolo a oggi. Si ispirano alle culture dell’ospitalità, e allo stesso tempo vi sono radicati, pur essendo anche legati a contesti, territori e pratiche specifiche. L’espressione comune Beyti Beytak affonda le sue radici nella parola araba bayt (بيت ( che in italiano si traduce come “casa”. L’idea di casa è legata a un senso di appartenenza — a una terra, a un gruppo — e a un senso di accoglienza. Beyti Beytak osserva come l’architettura contemporanea risponda alle esigenze individuali e comunitarie facendo rivivere antichi saperi, pratiche indigene e una reinterpretazione degli spazi che comprende l’oasi, alloggi sociali, centri comunitari, moschee, musei e giardini. Offre l’opportunità di riflettere sull’eredità del pionieristico architetto e urbanista egiziano Hassan Fathy, il cui lavoro ha promosso l’impegno sociale abbracciando forme, tecniche e materiali vernacolari. Beyti Beytak è prodotto da Qatar Museums e organizzato dal futuro Art Mill Museum. È curato da Aurélien Lemonier, curatore di architettura, design e giardini dell’Art Mill Museum, e Sean Anderson, professore associato alla Cornell University, con l’assistenza di Virgile Alexandre. È progettato dallo studio di architetti Cookies (Federico Martelli, Clément Périssé e Alice Grégoire). La produzione è stata curata da Arter (Tiphaine Marquet, Selene Stradiotto, Andrea Ventimiglia). Il comitato scientifico è composto da Catherine Grenier, Ibrahim Jaidah, Yasmeen Lari, Hafid Rakem e Raj Rewal. Questa è la prima volta che il Qatar partecipa ufficialmente alla Biennale di Venezia. La mostra presentata presso l’ACP Palazzo Franchetti prosegue ai Giardini della Biennale, nell’area del futuro padiglione permanente del Qatar, con un’installazione temporanea di Yasmeen Lari e della Heritage Foundation of Pakistan. Questo Centro comunitario riflette il loro progetto di rifugio prefabbricato in bambù, pensato per rispondere ai disastri.